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NOAH BLU RAY
€ 6,99
GENERE:
ATTORI:
REGISTA:
Disponibile dal 20/08/2014
TRAMA:
Noe' ultimo discendente della stirpe di Set vede morire suo padre per mano dei discendenti di Caino. Diventato adulto una notte il Creatore gli parla in sogno annunciandogli la fine dell'umanita' con un grande diluvio e instillando in lui lo stimolo a costruire un'arca in cui stipare tutti gli animali assieme alla moglie i figli e le mogli dei figli. Aiutato dai giganti (antica stirpe che popola la Terra originariamente scesa dal cielo per pieta' verso gli uomini) costruisce l'arca e la difende dagli attacchi portati dal resto degli uomini quando e' ormai chiaro che la fine e' vicina. Tentato a sua volta da un eccesso di religiosita' e adesione alla furia divina rischia di uccidere la propria discendenza e sconfigge la propria nemesi infiltratasi nell'arca fino a sopravvivere e ritrovare la Terra.La storia di Noe' e del diluvio si sviluppa nei capitoli dal 5 al 9 della Genesi all'interno della Bibbia. Si tratta di poche pagine descrizioni stringate e accenni (come e' uso nel libro sacro) a tratti molto ermetici. Da questa esigua fonte d'ispirazione Darren Aronofsky assieme allo sceneggiatore Ari Handel (entrambi provenienti da un'educazione ebraica) ha tratto un film di piu' di 2 ore aggiungendo molto e interpretando la componente visiva con liberta' ma sempre a partire da una decisa fedelta' al testo. Non sono quindi sostanziali i tradimenti di Noah quanto visivi. Le parole della Bibbia sono trasposte con cura e dovizia semmai e' l'immaginazione che le porta in vita a cercare iperboli e un titanismo narrativo che in questi anni al cinema e' parente del fantasy molto distante dalle usuali rappresentazioni. A tutto cio' poi vanno aggiunte sparute invenzioni come quella dell'infiltrato nell'arca delle scene di combattimento di Noe' il ruolo delle donne (mai nominate nel testo d'origine) o ancora della rappresentazione dei poteri di suo nonno Matusalemme. Simili trovate fanno subito suonare straniante e fastidiosa la rappresentazione biblica specie ad un occhio europeo.Da un punto di vista cinematografico pero' la visione di Aronofsky non manca un colpo fonde come di consueto nel suo cinema una passione per il montaggio serrato usato per raccontare i processi mentali ad un uso espressivo dei volti (che da The Wrestler in poi e' una costante) trovando in Russell Crowe rasato e con la barba la personificazione di un patriarca in un corpo filmico tra i piu' pesanti e vivi. Se il mondo di Noah e' dipinto come una fusione di reale e magico gli uomini sono invece quanto di piu' materiale e carnale ci sia. Umanita' concreta in un universo mitologico. Dunque al netto delle molte trovate che iniettano la storia tradizionale con lo spettacolo hollywoodiano quel che interessa ad Aronofsky non e' diverso da quel che interessa a Scorsese quando si occupa dei miti cristiani: come possa accadere che un uomo di carne ad un certo punto dialoghi con l'assoluto e si faccia interprete della sua volonta'.Questo Noe' e' molto lontano dalle rappresentazioni bibliche classiche e molto vicino al cinema di grande incasso contemporaneo agisce spesso come un invasato interpreta male il volere divino e sembra preso in un delirio che gli viene dall'aver ricevuto piu' di quel che possa tollerare. Punti di vista dai quali Noah e' molto riuscito interessante e animato da un vivo interesse per lo sforzo emotivo (The Wrestler) la difficolta' di avere nella propria testa qualcosa di superiore (Pi greco) un frustrato desiderio di relazione con l'assoluto (The Fountain) e la dissociazione mentale (Il cigno nero).Melodrammatico a tratti dozzinale nell'esporre sentimenti basilari e dinamiche elementari ma anche energico nella sua rappresentazione di un mondo antidiluviano e della maniera in cui la volonta' di un Dio possa piegare gli elementi Noah e' duro da ricevere se non si considera la cultura in cui e' prodotto ma anche portatore di una fusione tra tradizionale e contemporaneo (mantenere in vita le storie che fondano la societa' occidentale) che non e' banale.
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